Castello di Colleluce

"Castrum Collis Lucis"

 

L’origine della parola “Colleluce” si pensa derivi dal nome del bosco sacro che circondava un tempio pagano sulle cui rovine fu costruito l´insediamento medioevale ossia “Castrum Collis Lucis”. L´importanza strategica del Castello di Colleluce è dovuta alla sua posizione tra la valle del fiume Potenza e del fiume Chienti, strada percorsa nel Medioevo dai vari eserciti che minacciavano alternativamente le signorie dei luoghi. Il castello infatti non è stato risparmiato dalle devastazioni succedutesi nella storia. L´antico insediamento fu costruito con una doppia cinta muraria e la torre di avvistamento, a guardia e difesa del territorio di San Severino. Nel 1240 l´imperatore Federico II, in lotta contro il papato, lo devastò e incendiò. Ricostruito venne poi quasi completamente distrutto dall´esercito del re di Napoli, Alfonso V d´Aragona.
Oggi, anche a causa dell´impiego delle pietre come materiale da costruzione, delle mura ne rimane solo la metà. All’interno del borgo vi è la chiesa di San Giovanni Battista, restaurata alla fine dell’800, al cui interno presenta dei piccoli capolavori, basti ricordare che in quello che oggi è il battistero ci sono degli affreschi datati 1543 e in uno di questi, a detta di alcuni studiosi di storia dell’arte dell’Università di Firenze, è raffigurata la prima ricostruzione iconografica del passaggio della Sacra Casa di Loreto, dalle coste dalmate a quelle marchigiane, infatti si vede la casa trasportata su alcune imbarcazioni su cui spicca la Madonna con il Bambino seduta sul tetto.

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